Cinema italiano in lutto: è morto il grande Pino Caruso


Grandissimo lutto nel mondo dello spettacolo italiano: addio a Pino Caruso. L’attore siciliano, che è stato innanzitutto uomo di teatro, ma anche di televisione e cinema, si è spento ieri pomeriggio, 7 marzo 2019, nella sua casa di Roma. Aveva 84 anni. Stava male da un po’ di tempo ma la moglie Marilisa Ferzetti, anche lei attrice, ha detto che “se ne è andato sereno”. I funerali saranno celebrati giovedì. Nato a Palermo il 12 ottobre 1934, Caruso debuttò come attore drammatico nella sua Sicilia per poi trasferirsi nella Capitale nel 1965.

A Roma iniziò a lavorare con la compagnia del Bagaglino, varietà di Pier Francesco Pingitore, e nei primi anni Settanta diventò un volto della televisione. Tre anni dopo l’arrivo a Roma la Rai lo scritturò per ‘Che domenica amici’. Nel 1979 Caruso fu al fianco di Ornella Vanoni con “Due di noi”, poi nell’81 con Milva in “Palcoscenico”, regia di Antonello Falqui e l’anno dopo, 1982, fu il mattatore di “Che si beve stasera?”, su RaiDue. (Continua dopo la foto)



Ma sono tanti gli show per la televisione che videro protagonista Caruso, uno dei primi a portare il dialetto siciliano in tv. Da ‘Canzonissima’ a ‘Fantastico’, fino a ‘Portobello. Per anni è stato ospite fisso nella ‘Domenica In’ di Pippo Baudo prima e di Raffaella Carrà poi. In teatro, negli spettacoli televisivi e poi, a partire dai primi anni Duemila, anche nel mondo delle fiction e in quello del cinema. (Continua dopo la foto)






Dal 2002 Caruso fu tra i protagonisti di ‘Carabinieri’, ‘L’Onore e il rispetto’, ‘Squadra Antimafia’ e ‘Solo’. Tra gli ultimi film per il grande schermo, invece, ricordiamo ‘La matassa’, con Ficarra e Picone, ‘Abbraccialo per me’ e ‘Come inguaiammo il cinema italiano – La vera storia di Franco e Ciccio’. L’attore da tempo viveva a Roma ma il legame con la Sicilia è sempre rimasto molto forte. (Continua dopo le foto)



 


Nella sua Palermo Caruso fu direttore del Festino della svolta, quello del 1995 che diede il via alle edizioni kolossal della festa di Santa Rosalia, e delle prime due edizioni di Palermo di scena, festival dell’estate che rilanciò la città portando negli spazi più belli personaggi del calibro di Sakamoto, Carmelo Bene, Dario Fo e tanti altri, ricorda Repubblica. Negli ultimi anni Caruso si era dedicato alla scrittura, pubblicando una miniera di aforismi e, tra gli altri, la raccolta “Il venditore di racconti”.

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